Storia di San Leone

 

 

Tra il 720 e il 780 d.C., San Leone (XIII vescovo di Catania) onorava della sua presenza l’antica città.

Secondo la tradizione, S. Leone, oggi protettore di Rometta, venne in questa città scelta come luogo di esilio e come luogo di meditazione e di preghiera.

Il suo primo rifugio fu una modesta grotta scavata nella roccia che forma l’acrocoro sul quale siede Rometta; quella grotta esiste ancora ed è chiamata “la Grotta di S.Leone”.

Benché il posto sia solitario e quasi inaccessibile il Santo fu presto molestato dai ragazzi romettesi che lo costrinsero a cercare altrove rifugio.

Lo trovò a tre miglia da Rometta in una vallata solitaria, posta tra la catena principale dei monti peloritani nel territorio di Rometta.

In questa valle, San Leone trascorse l’esilio nella preghiera, nella penitenza e nel lavoro.

Sempre secondo la tradizione, il Santo in questa vallata, scavò con le sole mani una grotta nella quale alla sua morte (avvenuta il 20 febbraio del 789) scaturì un’acqua miracolosa efficace per le molte guarigioni.

I Romettesi festeggiano il loro Santo Protettore il 20 febbraio di ogni anno, portando in processione per le vie della città una sua statua; mentre la prima domenica di maggio di ogni anno si recano in umile pellegrinaggio in quella valle dove celebrano i riti sacri in onore di San Leone.    

 

 

Parti del libro “Rometta (storia tradizione leggenda) di Piero Gazzara”

custodito presso la biblioteca comunale di Rometta

© 2008 - 2014 Tutti i diritti riservati - Rometta.Biz

Crea un sito internet gratisWebnode